Realizzazione delle opere
Rilevante interesse rivestono quelle in presenza di esercizio ferroviario in considerazione delle problematiche legate alla gestione delle interferenze con l’esercizio stesso e delle conseguenti metodologie di risoluzione finalizzate alla minimizzazione degli impatti da esse derivanti. In particolare, i lavori alle gallerie e alla sede ferroviaria in esercizio.
Più dettagliatamente per quanto riguarda le nuove opere civili si annoverano ponti stradali e ferroviari, manufatti vari anche sotto binario, fabbricati e relativi impianti, opere di sostegno e di consolidamento dei versanti in frana, opere di sistemazione e difesa di pendii, opere di difesa spondale e di regimazione idraulica. Per quanto riguarda le opere esistenti trattasi di interventi di consolidamento, adeguamento statico e ripristino della funzionalità delle strutture in c.a. e in muratura (ponti, opere di sostegno, opere in sotterraneo, etc) attraverso l’adozione di tecniche che vanno dalle iniezioni di resina e di malte cementizie (previa asportazione/fresatura delle parti ammalorate) alle opere di fondazione profonda (chiodature, micropali, tiranti e pali di fondazione), dal miglioramento delle caratteristiche di resistenza dei terreni in situ (jetting, jet grouting) al controllo della falda durante le fasi di costruzione (impianti tipo well-point).
La Sveco spa da tempo affronta, collaborando con esperti del settore, problematiche tecniche di grande interesse e attualità attinenti:
- alla messa in sicurezza delle gallerie ferroviarie in esercizio;
- alla mitigazione acustica con l’impiego di barriere fonoassorbenti;
- al possibile reimpiego dei materiali di scavo;
- alle opere di recupero edilizio, di riqualificazione energetica e di realizzazione di impianti tecnologici.
Particolare interesse riveste l’argomento legato all’adeguamento statico e/o al rinforzo delle strutture in muratura. In tale ambito l’impresa Sveco spa ha definito una metodologia di intervento non invasiva su ponti ad arco in muratura grazie all’impiego di tecniche ormai consolidate, sia per gli aspetti di calcolo, sia per gli aspetti esecutivi, che prevedono la realizzazione di compositi detti “FRCM” (Fiber Reinforced Cementitious Matrix). Più dettagliatamente trattasi di un sistema costituito dall’insieme di reti in fibre in PBO (poliparafenilenbenzobisoxazolo) bidirezionale in speciali matrici inorganiche a base stabilizzata di tipo cementizio: grazie infatti alle proprietà meccaniche delle fibre utilizzate per realizzare il composito, è possibile impiegare tali sistemi sia per ridurre lo stato tensionale e deformativo sia per incrementare, qualora necessario, i carichi sulle strutture portanti.